giovedì 18 ottobre 2007

Cronache dal basso medioevo

27 aprile 2004



Nella penisola italica l'argomento del giorno è la Mesopotamia: le orde barbariche venute dall’occidente tengono in ostaggio 14 milioni di anime, ma i chierici si preoccupano solo di tre soldati di ventura italiani presi prigionieri dagli Assiro-Babilonesi. La conquista della Mesopotamia sembra essere molto più difficoltosa del previsto.

Re Silvio 1° si trova in difficoltà, vorrebbe ritirare le sue milizie dalla terra tra i due fiumi, ma il suo rapporto di vassallaggio con l'imperatore Cespuglio 2° non glielo consente. I sudditi sono insoddisfatti e mugugnano.
Alcuni propongono che Silvio abdichi in favore del figlio Piersilvio. Re Silvio afferma di non poter abbandonare una carica di cui è stato investito direttamente da Dio.

Il dibattito tra i chierici si concentra sui nuovi spettacoli circensi, molto apprezzati dal popolo, scene di vita reale invece che rappresentazioni (come ai bei vecchi tempi dei cristiani nel Colosseo). Sorgono molte proteste per non aver potuto assistere all'uccisione di un soldato di ventura italiano da parte delle truppe mesopotamiche.
Il popolo chiede sempre più sangue (almeno così dicono i chierici). Si tenta di rimediare con l'intervista in diretta ad un pluriomicida.

La criminalità impazza, dopo un'ondata di aggressioni a bambini da parte di cani feroci, circolano continue voci di omicidi tra consanguinei. Viene prodotta una nuova grida per consentire agli inquisitori la tortura. Alcuni inquisitori sono insoddisfatti, dicono che il vincolo di poter torturare una sola volta non consente di far confessare i rei, ma gli azzeccagarbugli fanno presente che il metodo standard per far confessare gli anarchici (lanciarli da un balcone) non ha bisogno di ripetizione.

Nel frattempo il popolo viene autorizzato a farsi giustizia da solo quando trova un ladro in casa. I venditori di armi approvano fortemente questa giusta legge e dicono che rappresenta un netto progresso nel difendere la proprietà privata. Oltretutto stimola il commercio.

Nelle Indie si registrano nuovi casi di peste. Gli Europei sono preoccupati che si possa estendere nei loro paesi. I cerusici dicono che si può stare tranquilli, ma bisogna bloccare le immigrazioni dalle Indie e soprattutto fare attenzione agli untori già arrivati. Il popolo comincia a dare la caccia agli untori.
Alcuni cerusici affermano di aver quasi pronto un elisir in grado di bloccare la peste. Il popolo non ci spera molto.

Alcuni commercianti propongono un nuovo tipo di grano, lo chiamano grano turco gm e dicono che sia molto utile per sfamare i servi della gleba, visto che cresce molto bene. Però a qualcuno tornano in mente le stragi provocate dalla segale cornuta. Il popolo è sospettoso.

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Commenti di un amico (giochi circensi):

I giochi gladiatori vennero proibiti da Costantino I all'inizio del IV secolo, ma la proibizione rimase inascoltata fino al tempo di Onorio I (inizio V secolo), quando un monaco cristiano tentò un sit-in nel Colosseo per fermare il combattimento, e fu assalito dai leoni che non lo distinsero dai gladiatori.

Quanto alle corse dei cavalli, si continuarono a tenere al Circo Massimo per altri 150 anni, fin dopo la caduta dell' Impero d'Occidente. I re barbari Odoacre e Teodorico continuarono a finanziare questi divertimenti perché il popolo romano, in fondo, chiedeva solo di divertirsi e di essere lasciato in pace senza le rotture delle guerre e delle carestie.

Secondo Procopio, l'ultima corsa si tenne durante la guerra tra Ostrogoti e Bizantini, quando Roma era quasi completamente spopolata dagli assedi e dalla fame. I pochi abitanti ancora vivi si nascondevano tra i pecorai nelle campagne e non volevano tornare in città.

Allora il Re degli Ostrogoti Totila, per convincerli, organizzò un ultimo spettrale spettacolo nella città deserta, in un Circo Massimo occupato da poche centinaia di persone quando ne poteva contenere 200.000.

Roma era morta ma, come uno zombi, in una grottesca coazione a ripetere, il suo cadavere continuava ad esigere i Circenses , visto che il Panem non serviva più...

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