venerdì 19 ottobre 2007

Enciclopedie


Alcune riflessioni sulle enciclopedie e sul potere. La vera rivoluzione francese fu l'enciclopedia di Diderot e d'Alembert e la sua erede di oggi è Wikipedia.

Spesso si tende a confondere gli eventi con le cause scatenanti. La rivoluzione francese nacque quando ormai un conflitto tra strati di popolazione si era instaurato senza che il vecchio potere si rendesse conto di quanto fosse grande il suo scollamento dalla realtà: tale rivoluzione è solo un evento catastrofico che segna il passaggio dei poteri. Se una nuova classe sociale prendeva il potere (la borghesia, secondo alcuni) ciò era dovuto ad una precedente presa di possesso nel campo culturale. Questa rivoluzione culturale, che va sotto il nome di Illuminismo, aveva ricevuto un forte stimolo dall'Enciclopedia.




L'Enciclopedia (Encyclopédie) di Diderot e d'Alembert uscì in volumi lentamente, tra il 1751 e il 1772, tra molte critiche e qualche scandalo.

Il nome completo era Encyclopédie ou Dictionnaire raisonné des sciences, des arts et des métiers (Enciclopedia o dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri). Parteciparono, tra gli altri, Helvétius, Montesquieu, Quesnay, Rousseau, Voltaire. Gli ultimi volumi furono pubblicati praticamente di nascosto, perché molti avevano capito che una diffusione delle conoscenze avrebbe ridotto il loro potere. Loro capivano bene come il potere discenda dal sapere, un fatto che oggi troppo spesso tendiamo a dimenticare (rimbambiti dagli spettacoli televisivi, molti cominciano a credere che il potere stia nel denaro).



La cultura diventava di tutti e non più di pochi eletti. E poteva essere incrementata e tramandata.

Inoltre l'enciclopedia tendeva a criticare i fanatismi religiosi e politici e propugnava la razionalità e la libertà di pensiero.
Ancor più importante, la raccolta e la lettura di molti fatti, di per sé apparentemente innocui, consentiva, tramite una serie di rimandi incrociati, un'interpretazione della storia e della realtà che contrastava con quella dei poteri dominanti.

L'enciclopedia dava quindi nozioni che consentivano a persone che in precedenza stavano fuori dai flussi del potere di acquisire allo stesso tempo padronanza di tecniche ed interpretazione storica della realtà.

Oggi, il colossale progetto Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale) sta decollando ed appare come uno dei progetti più rivoluzionari degli ultimi anni, perché tende a riportare il sapere alla portata di tutti, levandolo a chi vorrebbe far commercio del maggior patrimonio dell'umanità.

In questi tempi bui, abituati all'apparente disponibilità del sapere, istupiditi da un eccesso di messaggi che paiono essere informazione, faremmo bene a tornare al concetto di enciclopedia e lavorare per il mantenimento e la diffusione del sapere. Come gli antichi monaci medievali, ma su una scala ben più grande.

E come per gli antichi monaci, l'importante non è preservare la proprietà intellettuale (il copyright) ma il sapere dell'Umanità (ed in definiva l'Umanità stessa).

Molti oggi si domandano cosa fare per cambiare il continuo degrado della società attuale, l'ossessione per il dio denaro, la progressiva distruzione della terra. Più che prendere il fucile, è oggi meglio armarsi della propria cultura e diventare enciclopedisti.

Le migliori rivoluzioni sono quelle silenziose.


Note dell'autore:

1. Questa visione di wikipedia non è assolutamente ufficiale all'interno dei wikipediani e sicuramente contrasta in alcuni punti significativi. Vale la pena di ricordare che i wikipediani fanno solitamente riferimento all'ottimo Douglas Adams della "Guida galattica per autostoppisti" invece che a Diderot e D'Alembert.



2. Tra gli altri progetti colossali oggi in opera su internet, mi piace ricordare anche il web archive (una borgesiana biblioteca di Babele del web) ed il progetto Gutemberg.

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