giovedì 9 settembre 2010

La voce della piazza


Per la piazza vale grosso modo ciò che dicevano Lovink e Rossiter riguardo ai blog: essa agisce spesso come cassa di risonanza, come amplificatore per i temi imposti da altre fonti (gli "old media", i mass media unidirezionali gestiti dai potenti).
Però qualche considerazione aggiuntiva si può fare.
- La piazza è un mezzo di comunicazione, orientato al locale più che al globale.
- Anche per la piazza potrebbe funzionare il meccanismo per cui il tema di discussione (la cosiddetta agenda nel gergo dei media) è imposto dall'alto, ma la conclusione la trova la piazza, e tale conclusione può essere opposta a quella desiderata dal potere.
- Comunque la piazza tende a privilegiare il locale sul globale, seguendo il motto strategico dei no-global.

C'è stato un capovolgimento, o almeno un forte cambiamento, nel rapporto tra il potere e la piazza, anche in conseguenza del "progresso" tecnologico.
Una volta, (ai tempi del Fascismo di Mussolini) si andava tutti in piazza con la camicia nera, per eseguire i riti del potere (1).
Ma le tecniche basate sul controllo fisico delle persone erano poco efficienti. La tecnica di oggi consente di pilotare gli individui (tramite i mass-media) anche quando sono chiusi in casa, anzi tali tecniche funzionano meglio sugli individui isolati.
Di conseguenza, con l'avvento della TV è diventato conveniente (per il potere) avere individui chiusi in casa a farsi candeggiare il cervello dalla TV, o anche consumatori sperduti in enormi centri commerciali, che vagano alla ricerca del prezzo più conveniente per l'ultimo gadget tecnologico.
Il potere non ama più le piazze, che diventano pericolose per la loro capacità di raccogliere persone oziose (cioè padrone del proprio tempo) che confrontano reciprocamente esperienze ed idee.

Truman

Note:
(1) Oggi i rituali di massa si svolgono in ambienti open air, ma recintati, tipicamente stadi, dove si assiste alla partita o al concerto. (Ad es. Duisburg a fine luglio 2010). Essi sono una nuova forma degli Asylums di Goffman. Il potere sembra avere difficoltà a controllare le masse nei luoghi aperti.

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